
è marzo.
stanotte ho sognato la nonna. per la prima volta a un mese dalla sua morte. per fortuna non era dove l'ho vista l'ultima volta ma dove probabilmente continua a stare... in cucina. in casa sua c'era molta gente e io ero seduta al tavolo della cucina con la nonna e Franca Rame. Si parlava della fiducia al governo - cosa che a mio parere non merita - ma la cosa strana e che la senatrice evitava di parlare con me, anche se io ero ansiosa di sapere da lei opinioni, esperienze sul difficile momento. E Franca parlava solo con mia nonna.
Per fortuna che su Vanity Fair non ci sono solo lettere che mi fanno piangere. Così stamattina ho scoperto, mentre la mia mente era carica di pensieri fino a esplodere... pensieri che sono già svaniti, che Amos Oz, di cui non ho mai letto niente, da piccolo voleva essere un libro, non uno scrittore, ma un libro... tutto ciò mi ha affascinato più di qualunque quarta di copertina e penso che, sì, voglio leggere un suo libro. E poi la foto. Con quella faccia così piena di rughe e segni. Chissà che segni lascerà sul mio viso.e nella mia memoria...
1 commento:
Non so se sotto forma di ruga o di un qualsiasi altro segno, spero solo che il nostro passaggio nelle nostre vite a vicenda, possa comunque rimanere anche quando come la mia di nonna ci limiteremo a farci trasportare da una sedia all'altra senza renderci conto nememno di chi siamo e cosa ci facciamo ancora qua...
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