venerdì 17 agosto 2007

9° giorno


la solitudine di questi giorni è stata spezzata (per fortuna) dalla visita di mio padre.
Avrei preferito che la mia città gli "garbasse" di più ma siamo stati bene lo stesso.
Ora nn sono più sola. La casa pian piano comincia a riempirsi e un po' - confesso!- mi dispiace. Mi stavo abituando alla solitudine. Stavo iniziando ad appropriarmi dei miei tempi. Di ritmi che da anni non ascoltavo più. Gli stessi dolci e lenti di quando, bimba, giocavo da sola. Ma quello era il mondo di me da sola, niente sorella niente amori... molto meglio ora.
Tuttavia quel silenzio tutto mio mi si adagiava perfettamente addosso lasciando spazio a pensieri e ansie tutte mie e in questi giorni un po' l'ho ritrovato, come si rincontra un vecchio amico. Da anni non ci si vede e poi, all'improvviso, si fissa un appuntamento, quasi con il timore di nn piacersi più... e poi invece si scopre che, anche se si è cresciuti in modo diverso, con persone diverse al proprio fianco ed esperienze, viaggi, letture, incontri che ci hanno cambiato, non è mutato il piacere dello stare insieme. Per me, quella sensazione di nostalgico incontro è una conferma che l'amicizia funzione, che su quel rapporto ci si poteva scommettere. (la lettura de "L'amico ritrovato" in tenera età deve avermi condizionata più di quanto credessi).
Avendo più tempo per pensare di giorno sogno molto di più la notte. Sogni vividi e movimentati, affollatissimi di persone che non conosco e affollatissimi di una persona che conosco poco e dell'assenza di una che conosco benissimo. Sempre così da diverse notti.

Nessun commento: