
eccomi qui, in un pomeriggio uggioso a non aver voglia di scrivere e neanche tanta di alzarmi a fare la pipì. Mi ricordo il mio prof di religione del liceo che mi diceva che l'uomo non è un essere libero schiavo com'è del suo corpo... chissà cosa avrà voluto dire quel pervertito ma io non mi sento libera ogni qual volta la pipì detta legge sulle cose che ho da fare.
Prima busta paga con qualifica vagnuna te la consa. Dovrei essere un'agente di viaggi ma in realtà il mio lavoro è più simile ad un tecnico fa tutto che aggiusta stampanti, chiama helpe decc (come li chiama il boss), impara senza dar fastidio, fa tutto e subito e anche di più.
Prima busta paga e mi devo comprare qualcosa di frivolo, così si dice. Solo che è la prima per questo lavoro e non la prima della mia vita così... non so. Vorrei comprarmi tante cose ma so anche che la formichina che è in me vorrebbe accantonare prima di premiarsi con quel bel paio di scarpe viste ieri.
Perchè c'è la casa, il cibo, il treno per andare a trovare i miei nella nuova e bellissima casa colorata, i libri da comprare... i regali di Natale!
Oddio, i regali di Natale.
Non amo scrivere di pomeriggio mi sembra di non essere mai sola, mai in pace, di farlo in un ritaglio di tempo rubato ad altre attività più utili. Mi sembra di essere giudicata se scrivo di pomeriggio.
Amo scrivere di sera quando i pensieri assumono quell'aria surreale, si dissolvono nel sogno e tutto è lecito perchè adombrato da ombre e illuminato dalla luna. Amerei scrivere anche la mattina presto quando una nuova creatività, ristorata dal sonno della notte appena trascorsa e ancora tremante per essere stata tormentata dai sogni del sonno appena terminato, mi permetterebbe di vergare la pagina, o lo schermo, di funambolici turbinii di parole. Ma non amo svegliarmi presto. Lo amerei se non fossi la vagnuna te la consa e non dovessi alzarmi dal tiepido giaciglio.
Comunque è un lavoro che mi piace e se l'azienda non fallisce, come gufa la Gufa, ci rimango tranquilla per un po'... tranquilla ma all'erta.
Perchè la gente è troppo fore te capu e non voglio perdermi un istante di quello che dice e fa.
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