la mia collega "preferita" ha firmato la sua condanna a morte. Non sono una ragazza dispettosa ma quanno ce vò ce vò.
Lei pianta una grana, io la spianto, lei si prende il merito e quando il cliente le offre un aperitivo lei non mi offre neanche una nocciolina. A parte l'ingratitudine ma vogliamo mettere la classe, il savoi faire...
Vorrei accendermi una sigaretta non per fumarla ma per spegnergliela in mezzo agli occhi!
Ma non bisogna neanche darle la soddisfazione di essere pensata fuori dall'orario di lavoro.
é indispensabile, per mantenere una vita psicologica sana, pensare a cose belle e buone. La schiacciata mangiata con l'amico che mi aspettava sotto il monumento sbagliato, l'amore che mi sbuccia la frutta, i capelli che hanno un colore e una forma da diva, il capo - ormai centenario - che ti fa una sfuriata immeritata e poi ti chiede scusa, gli ossibuchi con le patate al forno, i commenti maliziosetti che fanno centro... e la soddisfazione di vedere quella faccia! Ci sono cose nella vita che non si possono comprare.
Ci prepariamo a tuffarci nel tunnel dell'arredamento di interni e, dopo una domenica passata per mobilifici ricchi di suppellettili demodè e surreali, quella che viene andremo all'IKEA. Tappa obbligata per chi decide di arredare casa. Se non ci vai sei out. La tappa sono io e mica voglio essere out!
Speriamo di non rimanere strozzati dalle polpette svedesi.
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